Nido o Asilo, comincia un'avventura!

Ultimi giorni di vacanza...o primi di lavoro? Sta di fatto che è Settembre...e si ricomincia. Triste? Non sempre. Grandi propositi, voglia di fare, abbronzatura da sfoggiare in ufficio. Per i bambini spesso Settembre è il momento dei veri passaggi critici ed entusiasmanti: inserimenti al nido o all'asilo, primi giorni di scuola Elementare. Momenti che a volte ricorderanno per tutta la vita. Nel prepararli non dimentichiamo di sottolineare i lati positivi:  vecchi amici da ritrovare e nuovi da conoscere, percorsi e orari diversi, maestre da scoprire...e alle quali ci si può presentare con i tesori accumulati durante l'estate. Nel preparare ciò che servirà  nei loro primi mesi di asilo o nido non sottovalutiamo l'importanza della comodità  e della semplicità : anche l'abbigliamento facilita l'autonomia e sostiene l'autostima. Andare in bagno da soli è più facile se non bisogna litigare con lacci, bottoni o gonnelline. Se tutto l'abbigliamento deve avere il nome del vostro bambino, accanto al cognome ( che lui non sa leggere) fate anche semplicemente con la biro per tessuti una stellina o un cuoricino. Lo aiuterà  a riconoscere le sue cose. Buon Inizio!
01 agosto, 2017 scritto da Raffaella Doni

Vacanze a misura di bambini

                    "Una pizza?!"  "....ma sono le tre?!"  di notte?, di pomeriggio? Ma si, che male c'è? Siamo in vacanza! Spesso in vacanza non si fanno cose eccezionali o stratosferiche, si interrompono semplicemente i ritmi e gli schemi. Per noi adulti è un modo per rilassarci e dimenticare il tramtram quotidiano con il suo grigiume e le sue noiose regole. Per i bambini ciò è vero solo in parte, e più sono piccoli più sono le ritualità  e la prevedibilità  degli eventi che li fa rilassare non il contrario. E' nella ripetitività  dei rituali che nasce il ricordo, che un evento si imprime piacevolmente nella memoria dei bambini. Siamo obbligati quindi a "Stessa spiaggia stesso mare per anni...o mangiare gelato fragola e limone alle 16 per tutto il mese di luglio"? No, rispondono gli esperti "L'importante è far si che a qualche cambiamento siano associati diversi elementi stabili, che il bambino possa ritrovare dei punti chiave, degli elementi di sicurezza durante la giornata". Scegliere quindi di mantenere abbastanza fissi gli orari dei pasti e del riposo, portarsi anche per le vacanze itineranti copertina, orsetto...magari anche le posate di casa, ricreare nella casa in affitto un angolo con i giochi e un tappeto. Piccole cose che possono dare ai bambini sicurezza e tranquillità  perchè possano  godersi a pieno le loro vacanze.    
14 agosto, 2011 scritto da 2

Le mamme non vanno in vacanza, al massimo cambiano aria!

                                  Da una mail che abbiamo ricevuto. "Spiagge assolate, la notte sull'oceano, lunghe camminate, la foresta tropicale, cime altissime e innevate... il nuovo catalogo dell'agenzia di viaggi sotto casa? NO! Le mie vacanze fino a qualche anno fa, prima che Terremoto e Tzunami, o LaDoppiaT per gli amici, i miei deliziosi cuccioli, arrivassero a farmi compagnia. E ora? Fine luglio e un fantastico soggiorno in "una ridente località  a non più di due ore di macchina da Milano", che di ridente ha ben poco, comunque, nonostante la Pro Loco ci provi! La cosa più entusiasmante: il pullman di tedeschi che fa manovra due volte al giorno sotto le nostre finestre e lo schiacciasassi che ha asfaltato la strada principale del paese... ovviamente in piena stagione turistica, giusto per non farti scordare Milano. E così, le esigenze di tranquillità  dei tuoi adorabili cuccioli, le ferie blindate del marito e la stagione estiva più piovosa della storia ti fanno trasformare le vacanze in un piccolo incubo quotidiano... già  perchè la casa, seppur bella, non è mai a misura di bambino, né di settimana intera di pioggia, perchè le macchie non vanno mai in vacanza e perchè tre volte al giorno gli stomachini della DoppiaT reclamano cibo.... e Tu? Lavi, stiri, cucini, pulisci, sedi litigi e rivolte, inventi giochi, vai al parchetto, "spatelli" il più piccolo, fai cose "da ragazza" con la più grande, metti nanna, fai la spesa, e poi, infine, crolli addormentata … in attesa che domani tutto ricominci. Ma soprattutto incontri quotidianamente le dieci nonnine che instancabili ti ripetono "che adorabili creature!" e tu "CHI????" urli incredula in silenzio "CHI? Tzunami e Terremoto?" e sorridi e procedi oltre, sprofondando nel malumore. E se fosse questione di prospettiva? Me lo ha fatto venire in mente proprio una nonnina che ha accompagnato la solita frase con uno sguardo malinconico e nostalgico. Io, sono qui, spesso di malumore, e desidero che i miei piccoli crescano abbastanza per riavere indietro un po' del mio tempo e delle mie vacanze, ma forse, tra qualche anno, rimpiangerò proprio questo delirio quotidiano, quando la DoppiaT avrà  ben altro da fare che cercare la loro mamma. E se questo non cambia nulla della quotidianità , almeno rasserena."  
07 agosto, 2011 scritto da 2

Lo voglio! Lo voglio Lo voglioooo!

I bambini vogliono te! Sembra banale ma è così. I nostri bambini ci chiedono cose in continuazione perchè vogliono attirare la nostra attenzione, vogliono la nostra presenza...a volte perfino una nostra urlata è più soddisfacente che il disinteresse affaccendato in mille altre cose. Spesso sui nostri bambini ci facciamo mille domande, ci confrontiamo, torniamo addirttura a studiare. Come rispondere alle loro continue richieste, ai loro mille capricci? Ai bambini non interessa veramente la marca del gioco... a volte nemmeno la storia raccontata. I bambini si nutrono del tempo, della passione, del divertimento che noi  mettiamo nel gioco che stiamo facendo con loro. Al parco, perchè ti chiedono di spingerli sull'altalena anche a 7 anni? Perchè ti vogliono lì con loro. Perchè fuori da scuola frignano per il tipo di merenda che hai portato? Perchè gli sei mancata per tutto il giorno e appena ti vedono devono "scaricare la tensione dell'attesa". Perchè una volta a letto ti chiedono "acqua, fazzoletto, orsetto, ...mi è caduto il fazzoletto...ti devo dire l'ultima cosa?" Perchè è te che vogliono nel delicato passaggio dell'addormentamento. Sembra banale, ma è tutt'altro che semplice rispondere a questo loro fondamentale bisogno. L'unica cosa di cui dobbiamo renderci conto è che con l'ennesimo pacchetto di figurine o di "cuccioli cerca amici" non "la smetteranno" ...perchè sei tu, quella che vogliono!
28 febbraio, 2011 scritto da 2

una noia creativa

"Ma io mi annoio! Non so cosa fare!" Sempre abituati ad avere giornate piene tra scuola, sport, musica, tv… i nostri piccoli si sentono spaesati se qualcuno non dice loro cosa fare o come. Impegnare il loro tempo diventa un'occupazione fondamentale per noi genitori. E quando arriva questa domanda ci sentiamo impreparati e spiazzati…ma come, hai mille giochi che hai desiderato tantissimo e che praticamente non hai mai guardato… ma come fai ad annoiarti??!?! E allora eccoci lì a scervellarci per trovare una soluzione alla sua noia. E se provassimo a cambiare ottica? Se ci sforzassimo di pensare che dalla noia può nascere qualcosa di bello? Se provassimo e non riempire il loro tempo sempre e comunque? Si può imparare e inventare utilizzando oggetti comuni per creare giochi nuovi! Cosa c'è di più bello di un'astronave fatta con i cuscini del divano? Una tana creata in un angolo della cameretta in cui rifugiarsi e cercare riparo? Un foglio di carta con dei colori nasconde potenzialità  infinite, così come un blocco di pasta da modellare…ma non dobbiamo essere sempre noi a proporre le soluzioni. Lasciamoli liberi di annoiarsi e di trovare una soluzione alla loro noia, liberi di sperimentare e imparare senza schemi predefiniti, liberi di essere se stessi e di essere bambini!
17 febbraio, 2011 scritto da 2

E' solo un gioco?

"Mamma, non posso adesso, sto giocando!" Questa è la frase che spesso ci sentiamo ripetere dai nostri piccoli, intenti nei loro giochi e nelle loro occupazioni. Frase che spesso ci urta e irrita. Subito pensiamo: "ma come, lui non può???? sono io che non posso attendere di più ….". Eppure se ci prendessimo più tempo per osservare i nostri piccoli, riscopriremmo accanto a loro che il gioco è molto di più che un semplice passatempo …. E' attraverso il gioco che i bambini scoprono il mondo, lo fanno proprio; ragionano e interiorizzano le regole della vita fisica, relazionale, sociale. Proprio attraverso il loro "non posso" i nostri bambini ci stanno insegnando a guardarli con occhi differenti: anche loro sono delle persone "impegnate", anche la loro concentrazione va rispettata, anche le loro cose e i loro spazi vanno curati. Ed ecco che forse potremmo riscoprire anche l'importanza della cura dello spazio, domestico e scolastico, in cui viviamo. Uno spazio che dovrebbe essere, come insegna la Montessori, realmente a misura di bambino, ben ordinato e curato anche nei dettagli. Più che riempire le stanzette dei nostri piccoli di mille cose e degli ultimi ritrovati dell'industria dei giocattoli, potremmo scegliere con loro degli oggetti, anche semplici, e pochi giochi che permettano loro di adoperare la fantasia per trasformali in oggetti sempre nuovi e vivere anche attraverso essi avventure sempre nuove. Occorre risvegliare prima di tutto il nostro senso critico davanti alle mille offerte del mercato e quindi orientare la scelta dei nostri piccoli, mediando opportunamente con loro i significati proposti dai giocattoli stessi. In secondo luogo, potremmo riscoprire la bellezza della semplicità : un pezzo di stoffa lungo tre metri può trasformarsi in una piccola fascia porta bambole (come la Fascia Teddy di Mammarsupio) e uno scatolone in un garage ultramoderno di Formula uno.
09 febbraio, 2011 scritto da 2

Nella Foresta più scura...

E' vero? E' possibile? No, dai ...per noi mamme italiane forse è veramente difficile da concepire. O meglio, per un certo tipo di mamme per le quali la preoccupazione maggiore è il freddo e l'igiene, pensare che i loro pargoletti possano trascorrere in inverno cinque ore in un bosco per diversi giorni è un'esperienza lontana dall'immaginabile. Eppure la scuola all'aperto, anche per i più piccoli e anche in inverno, è un'esperienza che diversi bambini nel nord europa hanno la fortuna di fare. Negli ultimi cinque anni i "Forest Kindergartens"  sono nati come funghi   :)  dall'Inghilterra agli States. In un bosco si può urlare, ma s'impara presto che se si parla a bassa voce si sentono rumorini straordinari. Si può correre, arrampicarsi, e saltare. Si può fare tutto ma tutto deve essere commisurato alla propria forza e alle proprie capacità .In un bosco si inventa, si costruisce ma soprattutto...si gioca! Una ricerca svedese durata 13 mesi ha provato che provato che i bambini che frequentano un asilo all'aperto hanno maggior capacità  di autocontrollo, sono più creativi, hanno migliori competenze relazionali e... si ammalano meno! Un'esperienza bella e utile da riproporre, anche ai nostri piccoli, mgari nei weekend. L'importante è partire dalle basi: - Indumenti caldi, uno snack e una borraccia con acqua sempre a portata di mano. - Cominciare con brevi passeggiate stimolando ad aprire gli occhi e le orecchie - Non permettiamo alle nostre paure di rovinare ogni tipo di avventura - Stimolare la ricerca di ciò che non sanno ( di chi è questa impronta? A chi appartiene questa foglia? Portiamola a casa e cerchiamo la risposta su un libro o su internet)
31 gennaio, 2011 scritto da 2

Ti ascolto, ci sei...

Tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati. L'ascolto è alla base delle relazioni e per noi esseri umani la relazione è la vita! Ascoltare significa fermarsi, aprirsi, mettersi in gioco per accogliere a pieno ciò che si percepisce da un ascolto attivo. Come genitori siamo chiamati ad ascoltare ancora di più, e da subito! Per essere capaci di ascoltare un adolescente bisogna cominciare ad allenarsi con il neonato. La natura ci da ogni genere di supporto e di aiuto per fare ciò. Il neonato è stato "programmato" per stimolare in noi l'ascolto attraverso riflessi condizionati. E' sufficiente non soffocarli con la nostra razionalità  estrema. L'ascolto è uno dei principi dell'Attachment Parenting, uno stile genitoriale che pone al centro la relazione e l'attaccamento tra genitori e bambini. Non c'è paura di vizio e in una relazione basato sul rispetto reciproco non c'è nemmeno "bisogno" di capricci per essere ascoltati. Funziona?!? Sicuramente sono degli ottimi principi educativi, che poi il pargoletto non pesti mai i piedi per le figurine...è tutto da vedere!
16 giugno, 2010 scritto da 2

Basta acqua!!!

Serena, 9 anni futura attivista:

" Mamma possiamo raccogliere le firme per far smettere di piovere?"

04 maggio, 2010 scritto da 2

Nuova Stagione Vecchie Domande

Aspettiamo la primavera per mesi poi quando finalmente arriva rimaniamo ogni volta un po' stupiti...ci coglie sempre impreparati. Le mamme  di "famiglione"si arrovellano per trovare il modo meno ingombrante per stipare pile e lavare golfini e golfoni in lavatrice senza infeltrirli . Per le neomamme il cambio di stagione vuol dire invece un nuovo step da superare, un nuovo pensiero da affrontare, nuove tecniche da imparare...dopo che finalmente avevano imparato a vestire i loro piccoli con piumini e piumetti in due minuti senza farli piangere ora la domanda principe diventa: Come lo vesto? Sarà   vestito troppo?...e se suda? Ma le orecchie vanno protette dal vento anche se non fa freddo? Ognuno ha la sua teoria...ma soprattutto dobbiamo ricordare che non esiste una regola per tutti i bambini. Come gli adulti possono essere calorosi o freddolosi...impariamo ad osservarli ed ad ascoltarli. Un bambino di due anni può già  essere attendibile se dice "ho caldo"! Per i neonati invece, l'unico metodo utile è sempre "la cipolla"...magari più comodo con due copertine che con felpe e giacchini minuscoli.
17 aprile, 2010 scritto da 2