E' solo un gioco?
"Mamma, non posso adesso, sto giocando!"
Questa è la frase che spesso ci sentiamo ripetere dai nostri piccoli, intenti nei loro giochi e nelle loro occupazioni. Frase che spesso ci urta e irrita.
Subito pensiamo: "ma come, lui non può???? sono io che non posso attendere di più ….". Eppure se ci prendessimo più tempo per osservare i nostri piccoli, riscopriremmo accanto a loro che il gioco è molto di più che un semplice passatempo …. E' attraverso il gioco che i bambini scoprono il mondo, lo fanno proprio; ragionano e interiorizzano le regole della vita fisica, relazionale, sociale.
Proprio attraverso il loro "non posso" i nostri bambini ci stanno insegnando a guardarli con occhi differenti: anche loro sono delle persone "impegnate", anche la loro concentrazione va rispettata, anche le loro cose e i loro spazi vanno curati.
Ed ecco che forse potremmo riscoprire anche l'importanza della cura dello spazio, domestico e scolastico, in cui viviamo. Uno spazio che dovrebbe essere, come insegna la Montessori, realmente a misura di bambino, ben ordinato e curato anche nei dettagli.
Più che riempire le stanzette dei nostri piccoli di mille cose e degli ultimi ritrovati dell'industria dei giocattoli, potremmo scegliere con loro degli oggetti, anche semplici, e pochi giochi che permettano loro di adoperare la fantasia per trasformali in oggetti sempre nuovi e vivere anche attraverso essi avventure sempre nuove. Occorre risvegliare prima di tutto il nostro senso critico davanti alle mille offerte del mercato e quindi orientare la scelta dei nostri piccoli, mediando opportunamente con loro i significati proposti dai giocattoli stessi.
In secondo luogo, potremmo riscoprire la bellezza della semplicità : un pezzo di stoffa lungo tre metri può trasformarsi in una piccola fascia porta bambole (come la Fascia Teddy di Mammarsupio) e uno scatolone in un garage ultramoderno di Formula uno.