Come togliere dalla fascia portabebe' un bimbo che dorme

I bambini portati nella fascia solitamente si rilassano e spesso, se hanno meno di sei mesi, si addormentano beati. Molte mamme e papà  utilizzano la fascia porta bebè proprio come strumento per far addormentare i bambini più reticenti. Se si è fuori casa e il bambino è piccolo è possibile tenerlo "addosso" anche per lungo tempo e mentre dorme: difficilmente rumori e stimoli particolari lo sveglieranno e il suo sonno sarà  riposante e ristoratore come quello nel lettino. Quando si è in casa si può appoggiare delicatamente il bambino nel lettino o nella culla mentre dorme.

Qualche consiglio per non svegliarlo: - Il nostro sonno non è sempre uguale. Il sonno, in tutti gli esseri umani si suddivide in fasi: REM e nonREM. Nella fase rem è più facile svegliarsi. Più è giovane l'essere umano più è ampia la fase di sonno REM. Avere l'accortezza di aspettare una decina di minuti prima di posare il neonato nel lettino può far aumentare la possibilità  che il piccolo sia in una fase NON REM. - Non togliete il bambino dalla fascia sollevandolo verso l'alto, come si fa solitamente quando è sveglio. Slegate la fascia, sostenendo la schiena e la testa del piccolo con la mano e abbassatevi quanto più possibile sul letto cercando far appoggiare prima la schiena del bambino sul letto e poi fargli perdere il contatto con la vostra pancia. - Fate tutto lentamente, con pause di assestamento. - Una volta che il bimbo ha la schiena sul letto, sfilate voi stessi dalla fascia e lasciate la fascia sul letto insieme al bambino. - Spesso i bambini si svegliano per la differenza di temperatura. Se avete un bimbo molto sensibile provate a riscaldare la zona dove dovete metterlo a dormire ( con cuscini di semi di ciliegio o...anche con il phon..) prima di appoggiarlo. - Utilizzate la fascia e/o dei cuscini per delimitare la zona del letto o della culla. Dalla fascia riconoscerà  il vostro odore, con i cuscini attorno si sentirà  più contenuto.

19 gennaio, 2018 scritto da Raffaella Doni

Nido o Asilo, comincia un'avventura!

Ultimi giorni di vacanza...o primi di lavoro? Sta di fatto che è Settembre...e si ricomincia. Triste? Non sempre. Grandi propositi, voglia di fare, abbronzatura da sfoggiare in ufficio. Per i bambini spesso Settembre è il momento dei veri passaggi critici ed entusiasmanti: inserimenti al nido o all'asilo, primi giorni di scuola Elementare. Momenti che a volte ricorderanno per tutta la vita. Nel prepararli non dimentichiamo di sottolineare i lati positivi:  vecchi amici da ritrovare e nuovi da conoscere, percorsi e orari diversi, maestre da scoprire...e alle quali ci si può presentare con i tesori accumulati durante l'estate. Nel preparare ciò che servirà  nei loro primi mesi di asilo o nido non sottovalutiamo l'importanza della comodità  e della semplicità : anche l'abbigliamento facilita l'autonomia e sostiene l'autostima. Andare in bagno da soli è più facile se non bisogna litigare con lacci, bottoni o gonnelline. Se tutto l'abbigliamento deve avere il nome del vostro bambino, accanto al cognome ( che lui non sa leggere) fate anche semplicemente con la biro per tessuti una stellina o un cuoricino. Lo aiuterà  a riconoscere le sue cose. Buon Inizio!
01 agosto, 2017 scritto da Raffaella Doni

Marsupio Terapia e Portare con la Fascia

Spesso i termini si confondono, ma le differenze sono notevoli anche se la teoria di partenza è la stessa: il contatto con l'adulto di riferimento è benefico per il neonato e il bambino. La Kangaroo Mother Care  è una pratica di cura ospedaliera che si utilizza sempre più  spesso con i bambini prematuri. Questa tecnica è stata proposta per la prima volta nell'ospedale di Bogotà , in Colombia, negli anni '70. I suoi principi cardine sono il contatto pelle a pelle continuo e prolungato tra neonato e genitore, la staticità  e il fatto che soltamente viene proposto in periodi di tempo ben precisi. La KMC è consigliata per farorire l'empowerment della madre e del padre nei conforonti del loro bambino ma anche in quanto vero e proprio atto di cura nei confronti dei prematuri. I neonati nati prima del termine che fanno quotidianamente la KMC stabilizzano più velocemente i loro parametri vitali, hanno meno bisogno di aiuto respiratorio e aumentano di peso più velocemente. Portare il bambino con la fascia può essere una continuazione ideale e un completamenteo della KMC in quanto i genitori possono continuare ad utilizzare la tecnica imparata fino a quando loro e il loro bambini ne sentono il bisogno. L'utilizzo della fascia inoltre si differenzia dalla KMC per la presenza del movimento. Questo non è solamente una  possibilità  di libertà  maggiore per chi porta. Il movimento fa ritrovare al bambino che sta nella fascia delle sensazioni molto simili all'esperienza dentro il ventre materno. Per i neonati godere di un movimento continuo e ritmico, come quello di una camminata, stando all'interno di un ambiente stabile e sicuro, come in una fascia, è un momento di grande relax nel quale si possono godere tutti gli stimoli provenienti dal corpo di chi porta.
16 ottobre, 2011 scritto da Raffaella Doni
Tags: Neonato

Cosi' calmo il mio bambino

A tutte le mamme piacerebbe dirlo... Alcune sono più fortunate di altre, altre hanno bambini più agitati e più inclini al pianto. Non è però solamente questione di fortuna. Alcuni neonati vivono i loro primi mesi in uno stato beato di serinità  e appagamento, regalando sorrisi e facendosi delle grandi dormite. Altri sono "come una barchetta a remi in mezzo all'oceano...un minimo di vento può sconvolgere la loro pace instabile". Tutti hanno consigli e ricette e i genitori dei bambini più agitati rischiano di esserne travolti. Christine Rankl nel suo ultimo libro analizza con cura e precisione differenti metodi e teorie e può essere un' ottima bussola per i genitori. Ciò che non ci stancheremo mai di ripetere è che il pianto è un segnale comunicativo, il più incisivo e significativo  che la natura ha donato ai neonati. Ignorarlo non può essere considerato un metodo per affrontarlo. Mai!    
29 settembre, 2011 scritto da 2
Tags: Neonato

Mai troppo piccola per la fascia porta bebe'

La tua piccolina appena nata starà  sicuramente benissimo in una fascia lunga in cotone. All'inizio in posizione "bozzolo", che le ricorderà  la posizione contenuta e avvolta che ha ora nella tua pancia, poi dopo poco potrai anche portarla pancia contro pancia, soprattutto dopo mangiato. I neonati portati nella fascia fin dai primi giorni, superano più serenamente lo shock della nascita, sono più tranquilli, piangono meno, hanno un tono muscolare molto più rilassato. Perchè ciò avvenga i neonati devono essere portati con fasce in puro cotone, morbido al tatto ma molto resistente. Ciò avviene quotidianamente in diverse Terapie Intensive Neonatali del Nord Europa e in alcuni reparti dei più famosi ospedali italiani.
16 settembre, 2011 scritto da Raffaella Doni

Fascia portabebe' e mei tai: tutte le risposte.

Quante volte vi siete tenute per voi una domanda senza avere il coraggio di farla? Tante! Spesso vi sembravano inutili, banali o scontate... ma se l'aveste fatta avreste un dubbio in meno e una tranquillità  in più. Abbiamo raccolto negli anni, quasi dieci anni di lavoro con le mamme e i papà , tutte le loro domande sull'uso delle fasce portabebè. Dalle più semplici: "Come faccio a portare un bimbo di un anno che sembra pesantissimo?" alle più tecniche "Un bambino con displasia dell'anca può essere portato in fascia?"...alle più scottanti "...e se poi lo vizio??" Con l'aiuto di pedegogisti, psicologi, fisioterapisti e ostetriche abbiamo risposto in modo semplice ma completo, aggiungendo qualche suggerimento da mamme...ma non solo. Abbiamo chiesto aiuto per raccontarvi tutto  ad un'esperta di simpatia, di pazienza, e amore per i più piccoli: L'Oca Caterina. Si, proprio lei, la grande amica di Giulio Coniglio, ideata dalla  gentilissima Nicoletta Costa. Con tutti questi ingredienti abbiamo creato "L'Oca Caterina Risponde" una rubrica che da mercoledì prossimo affronterà  per voi un argomento specifico rispondendo alle vostre domande. Scrivete, quindi. Aspettiamo le domande più difficili, siamo pronti!!
11 settembre, 2011 scritto da 2

Neonato: se nulla funziona, si puo' ricominciare.

Alle volte basta proprio poco, per cominciare di nuovo! L'altro giorno ci ha chiamato Chiara, mamma del piccolo Roberto di due mesi e mezzo. L'abbiamo incontrata in uno degli incontri che facciamo per le neo mamme e ai neo papà . Voleva ancora qualche informazione, ma poi ci ha detto: "grazie..., anche io ero una di quelle mamme che aveva letto di tutto, che pensava che tenere in braccio il mio bimbo voleva dire viziarlo. Ascoltarvi, mi ha fatto bene, voglio provare a ricominciare e vedere se con il mio Roby le cose vanno un po' meglio, sai all'inizio che fatica, ma adesso ci riproviamo!". Grazie a te Chiara per la franchezza, è difficile dire "forse ho sbagliato qualcosa, ricomincio!", e per il tuo coraggio. Già , gli inizi sono sempre difficili. Ogni neo genitore se pensa all'inizio con i suoi i suoi figli non può che sottoscrivere questa affermazione. Le parole non bastano per dire la fatica e lo scombussolamento che i nostri piccoli portano nella vita quotidiana. Diventare una mamma o un papà  per la prima volta è un'esperienza travolgente, ma anche ridiventarlo non è assolutamente scontato, perchè tutto riparte. Quando le cose non vanno quindi, è utile e molto intelligente dirsi "Riparto!". Ogni neonato è a sé e spesso ascoltando lui e se stesse si trovano le soluzioni migliori.  
28 agosto, 2011 scritto da 2
Tags: Neonato

La crescita: una sfida per bambini e genitori

                              Quando un piccoletto si alza in piedi e finalmente lascia la mano della mamma, quando sorride, si volta quando viene chiamato, quando ti guarda e per la prima volta dice "MMMammamMMaa", quando dice "Pipì" e corre al vasino...cresce! Un passo alla volta i nostri bambini evolvono, cambiano, diventano grandi spinti da una forza interna, una forza positiva e irrefrenabile. Una forza che anche volendo non possiamo dominare, non possiamo accelerare come non possiamo fermare. Naturalmente ciò che succede intorno a loro può aiutare, stimolare o frenare ma non può, fortunatamente, determinare come, quando e in che modo si svilupperà . Uno dei tanti esempio ci viene dai bambini africani, sempre portati sul financo e sulla schiena fino ai due anni che poi, anche grazie a ciò, sviluppano una straordinaria motilità  e una sorprendente autonomia. Sarebbe facile o forse un po' troppo gravoso  poter insegnare tutto... a volte è meglio attendere, dare tempo e osservare. I piccoli crescono e ci stupiscono sempre.        
21 agosto, 2011 scritto da 2
Tags: Primi Anni

Vacanze a misura di bambini

                    "Una pizza?!"  "....ma sono le tre?!"  di notte?, di pomeriggio? Ma si, che male c'è? Siamo in vacanza! Spesso in vacanza non si fanno cose eccezionali o stratosferiche, si interrompono semplicemente i ritmi e gli schemi. Per noi adulti è un modo per rilassarci e dimenticare il tramtram quotidiano con il suo grigiume e le sue noiose regole. Per i bambini ciò è vero solo in parte, e più sono piccoli più sono le ritualità  e la prevedibilità  degli eventi che li fa rilassare non il contrario. E' nella ripetitività  dei rituali che nasce il ricordo, che un evento si imprime piacevolmente nella memoria dei bambini. Siamo obbligati quindi a "Stessa spiaggia stesso mare per anni...o mangiare gelato fragola e limone alle 16 per tutto il mese di luglio"? No, rispondono gli esperti "L'importante è far si che a qualche cambiamento siano associati diversi elementi stabili, che il bambino possa ritrovare dei punti chiave, degli elementi di sicurezza durante la giornata". Scegliere quindi di mantenere abbastanza fissi gli orari dei pasti e del riposo, portarsi anche per le vacanze itineranti copertina, orsetto...magari anche le posate di casa, ricreare nella casa in affitto un angolo con i giochi e un tappeto. Piccole cose che possono dare ai bambini sicurezza e tranquillità  perchè possano  godersi a pieno le loro vacanze.    
14 agosto, 2011 scritto da 2

Le mamme non vanno in vacanza, al massimo cambiano aria!

                                  Da una mail che abbiamo ricevuto. "Spiagge assolate, la notte sull'oceano, lunghe camminate, la foresta tropicale, cime altissime e innevate... il nuovo catalogo dell'agenzia di viaggi sotto casa? NO! Le mie vacanze fino a qualche anno fa, prima che Terremoto e Tzunami, o LaDoppiaT per gli amici, i miei deliziosi cuccioli, arrivassero a farmi compagnia. E ora? Fine luglio e un fantastico soggiorno in "una ridente località  a non più di due ore di macchina da Milano", che di ridente ha ben poco, comunque, nonostante la Pro Loco ci provi! La cosa più entusiasmante: il pullman di tedeschi che fa manovra due volte al giorno sotto le nostre finestre e lo schiacciasassi che ha asfaltato la strada principale del paese... ovviamente in piena stagione turistica, giusto per non farti scordare Milano. E così, le esigenze di tranquillità  dei tuoi adorabili cuccioli, le ferie blindate del marito e la stagione estiva più piovosa della storia ti fanno trasformare le vacanze in un piccolo incubo quotidiano... già  perchè la casa, seppur bella, non è mai a misura di bambino, né di settimana intera di pioggia, perchè le macchie non vanno mai in vacanza e perchè tre volte al giorno gli stomachini della DoppiaT reclamano cibo.... e Tu? Lavi, stiri, cucini, pulisci, sedi litigi e rivolte, inventi giochi, vai al parchetto, "spatelli" il più piccolo, fai cose "da ragazza" con la più grande, metti nanna, fai la spesa, e poi, infine, crolli addormentata … in attesa che domani tutto ricominci. Ma soprattutto incontri quotidianamente le dieci nonnine che instancabili ti ripetono "che adorabili creature!" e tu "CHI????" urli incredula in silenzio "CHI? Tzunami e Terremoto?" e sorridi e procedi oltre, sprofondando nel malumore. E se fosse questione di prospettiva? Me lo ha fatto venire in mente proprio una nonnina che ha accompagnato la solita frase con uno sguardo malinconico e nostalgico. Io, sono qui, spesso di malumore, e desidero che i miei piccoli crescano abbastanza per riavere indietro un po' del mio tempo e delle mie vacanze, ma forse, tra qualche anno, rimpiangerò proprio questo delirio quotidiano, quando la DoppiaT avrà  ben altro da fare che cercare la loro mamma. E se questo non cambia nulla della quotidianità , almeno rasserena."  
07 agosto, 2011 scritto da 2