
...non immaginate quante volte mi sono sentita fare questa domanda. La cosa più curiosa è che questo dubbio non me lo pongono solo le mamme che vedono in me una pedagogista ma questa domanda se la pone anche la mamma che è in me.
Impossibile essere più contorti di così.
In effetti la questione non è semplice.Sostanzialmente dovete fidarvi dell'istinto materno e se questo non vi convince basta cercare delle fonti autorevoli.
L'istinto ci dice "nella pancia" che quando un neonato piange va consolato. Niente di più perfetto: il piccolo deve imparare tutto e la prima cosa che deve interiorizzare è che la mamma c'è, che non è sparita dopo il parto, che c'è e ci sarà sempre. Questa è la base per tutto, ma proprio tutto il resto, per la fiducia e la serenità che si porterà dentro per tutta la vita. Chiedere attenzione, chiedere contatto, chiedere la mamma non è essere viziato.
Pian pianino la distanza aumenterà e il piccolo va accompagnato lentamente a prendere distanza da un corpo che inizialmente addirittura non distingue dal suo, ma pretendere che un neonato se ne stia buono nella culla piatta e fredda è come chiedere ad un pesce di essere felice fuori dall'acqua.
Se vi interessa approfondire l'argomento:
http://www.psicoterapie.org/433.htm